Cesare Zavattini, (nato il 29 settembre 1902, Luzzara [Reggio Emilia], Italia—morto il 13 ottobre 1989, Roma), sceneggiatore, poeta, pittore e romanziere italiano, noto come esponente di spicco del neorealismo italiano.
Nato in una famiglia umile, Zavattini ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Parma e ha iniziato una carriera nel giornalismo e nell’editoria. Ha scritto due romanzi a fumetti di successo – Parliamo tanto di me (1931; “Parliamo molto di me”) e I poveri sono matti (1937; “I poveri sono pazzi”) – prima di iniziare a fornire storie per il cinema italiano. Il suo primo trattamento cinematografico divenne la classica satira sociale di Mario Camerini, Darò un milione (1935; “Darò un milione”), con Vittorio De Sica.
Zavattini ha completato 126 sceneggiature durante la sua lunga carriera, 26 delle quali per film diretti da De Sica. Ha anche lavorato con noti registi italiani come Alessandro Blasetti, Giuseppe De Santis, Luchino Visconti e Alberto Lattuada, ma sono state le sue sceneggiature per De Sica ad associare Zavattini al Neorealismo. Tra i film classici prodotti dal team De Sica-Zavattini c’erano Teresa Venerdì (1941; Attenti al dottore), I bambini ci guardano (1944; I bambini ci guardano), Sciuscià (1946; Lustrascarpe), Ladri di biciclette (1948; The Ladro di biciclette), Miracolo a Milano (1951; Miracolo a Milano) e Umberto D. (1952). Le opinioni di Zavattini sul neorealismo enfatizzavano uno stile documentaristico di realismo cinematografico, l’uso di attori non professionisti, un rifiuto delle convenzioni di Hollywood, luoghi reali in contrasto con i set in studio, un’evitamento del montaggio drammatico o invadente e argomenti contemporanei e quotidiani sull’uomo comune . Ha sostenuto la stretta aderenza a questi principi fino all’inizio degli anni ’50, quando De Sica ha ritenuto che il genere stesse diventando un cliché. Sebbene i due non abbiano mai abbandonato del tutto le teorie neorealiste, si sono dedicati a piatti più tradizionali durante i restanti anni della loro collaborazione.
Dopo la fine dell’era neorealista, Zavattini ha completato una serie di sceneggiature di De Sica che hanno avuto un grande successo commerciale: La ciociara (1961; Due donne), Ieri, oggi, domani (1963; Ieri, oggi e domani) e Il giardino dei Finzi-Contini (1970; Il giardino dei Finzi-Contini). Oltre alla sua carriera nel cinema, Zavattini è stato un affermato pittore e ha pubblicato diversi volumi di poesie.
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